January 28, 2020
“Floare de Colț” (che in Rumeno significa il fiore nato nell’angolo della strada, con un chiaro riferimento ai nostri beneficiari) è questo il nome dell’asilo che la Fondazione Bambini in Emergenza ha inaugurato il 25 settembre 2019 con il quale si propone di offrire in 3 anni a 45 bambini (di età compresa tra 3 e 6 anni), gli ultimi tra i più svantaggiati del quartiere Settore 6 di Bucarest, un’educazione prescolare eccellente secondo il metodo Montessori, che possa ‘compensare’ le mancanze subite nei primi 3 anni di vita, a causa di un ambiente familiare inadeguato, poco stimolante o reprimente, e recuperare eventuali ritardi già manifesti.
I beneficiari di età compresa tra 3 e 6 anni, accederanno attraverso una borsa di studio e dovranno provenire da famiglie con reddito sotto la soglia della povertà assoluta, monoparentali o con uno o entrambi genitori malati o non scolarizzati o con più di 3 figli a carico quindi impossibilitati a prendersene cura in maniera adeguata.
Il progetto verrà realizzato dalla Fondazione Bambini in Emergenza in collaborazione con il Settore 6 della capitale e l’Istituto Montessori di Bucarest (IMB).
nello specifico:
Il metodo educativo prescelto è quello Montessori perché, anche alla luce delle nostre esperienze pregresse e in corso, è ideale per sviluppare/recuperare nel bambino le abilità cognitive, manuali, ma anche comportamentali, emozionali e morali e indipendentemente dalle condizione socio-economica della famiglia di provenienza. Anzi, soprattutto sui bimbi che presentino in partenza ritardi o lentezze, il metodo Montessori si è dimostrato risolutivo e capace nel tempo di azzerare i divari iniziali tra coetanei.
La valutazione fisica dipende enormemente dalle condizioni generali e dalle patologie sofferte dal bambino. Peraltro il danno fisico oggettivo, cioè non indotto dall’abbandono (come difficoltà motorie da lunga permanenza al letto) come quello derivante dall’HIV, risulta essere quello meglio affrontabile poiché il trattamento sia nel centro che in famiglia è oramai standardizzato. Mediamente l’80% dei bambini se correttamente assistito non sviluppa la malattia con la crescita.
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